LATTE E OSTEOPOROSI

Con osteoporosi si intende la perdita di massa ossea, un processo fisiologico tipico dell’invecchiamento e della menopausa.

In passato l’unica causa dell’osteoporosi era considerata la carenza di calcio. Le terapie convenzionali si basavano, quindi, sulla somministrazione di calcitonina, un ormone in grado di stimolare la fissazione del calcio nelle ossa, e su un’alimentazione particolarmente ricca di latte e latticini. Le ricerche più recenti hanno però evidenziato una correlazione diretta tra salute delle ossa e livelli di estrogeni, tanto che l’insufficienza ormonale viene oggi ritenuta la principale responsabile dello sviluppo di osteoporosi e a quasi tutte le donne in menopausa viene prescritta una terapia estrogenica, abbinata ad una dieta ricca di latte e derivati.

Entrambe le strade presentano, tuttavia, notevoli rischi. Da studi su più di 160.000 donne in terapia ormonale è risultato statisticamente un aumento dello sviluppo di patologie tumorali, in particolare al seno e all’utero. Anche il discorso alimentare merita un approfondimento in quanto, a dispetto della versione ufficiale, esistono numerosi studi scientifici che mostrano come un elevato consumo di latte possa aumentare infiammazione e stress ossidativo. Ad esempio, le donne che consumano molte proteine animali presentano una perdita ossea del 35% mentre le donne vegetariane, che escludono dalla loro alimentazione buona parte dei cibi animali, solo del 7%. Inoltre, uno studio scientifico svedese pubblicato sul British Medical Journal, dopo aver monitorato un gruppo di 77.761 donne per 12 anni, è arrivato alla conclusione che il consumo quotidiano di latte aumenti mediamente il numero delle fratture.

A dimostrazione di questo l’osteoporosi presenta un’incidenza maggiore in quei paesi dove viene consumata una maggiore quantità di latticini mentre è pressoché sconosciuta nei paesi orientali, dove invece tali alimenti non rientrano nella dieta. Ciò è dovuto soprattutto al regime alimentare di queste popolazioni che da secoli consumano la soia e i suoi derivati, fonti naturali di fitoestrogeni.

Quindi, da quello che emerge, sembra proprio che il latte non sia d’aiuto nell’insufficienza di calcio. Al contrario, un’alimentazione particolarmente ricca di cibi raffinati e di proteine animali tende ad acidificare il pH del sangue, con conseguente mobilizzazione del calcio dalle ossa. Stesso discorso per la caffeina (caffè, the, coca cola) che favorisce la perdita di calcio attraverso le urine e l’intestino.

È necessario, quindi, affrontare il tema dell’osteoporosi da un’altra prospettiva, prediligendo un’alimentazione vegetale e, per le donne, riequilibrando l’assetto ormonale con piante officinali (Agnocasto, Luppolo, Salvia, Trifoglio rosso …) naturalmente ricche in fitoestrogeni.

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