Chiamata anche “l’albero dei Miracoli”, la Moringa oleifera è una pianta appartenente alla famiglia delle Moringaceae e considerata un vero e proprio superfood. Le qualità nutrizionali di questo vegetale,

di origine indiana ma largamente diffuso nelle zone a clima tropicale e rinomato nella medicina tradizionale africana e in quella ayurvedica indiana, sono in effetti stupefacenti. La Moringa contiene, infatti, numerose vitamine (A, B1, B2, B3, C, E), minerali ed oligoelementi (calcio, ferro, potassio, manganese, zinco, rame), flavonoidi, clorofilla, proteine ed aminoacidi, flavonoidi (quercetina, luteina, zeaxantina, canferolo). Quello che sorprende è la sua straordinaria ricchezza di nutrienti, se paragonata ad altri alimenti di largo consumo: la Moringa presenta circa sette volte più vitamina C delle arance, quattro volte più calcio rispetto al latte, il doppio delle proteine contenute nello yogurt, il quadruplo della vitamina A presente nelle carote e il triplo di potassio delle banane.

 

Nella tabella seguente è possibile confrontare i quantitativi di alcune importanti sostanze nutrizionali per ogni 100 grammi di parte commestibile, così da comprendere perché la Moringa venga definita “la pianta più ricca di nutrienti del mondo”:

 

Moringa Latte di mucca
Proteine (mg) 6700 3200
Moringa Arance
Vitamina C (mg) 220 30
Moringa Latte di mucca
Calcio (mg) 440 120
Moringa Carote
Vitamina A (mg) 1130 315
Moringa Banane
Potassio (mg) 259 88

(C. Gopalan et al. 1994, Nutritive Value of Indian Foods, Istituto Nazione di Nutrizione, India)

 

La parte della pianta di Moringa più ricca di sostanze nutrizionali è rappresentata dalle foglie che possono essere consumate sia crude che cotte. A scopi terapeutici le foglie vengono generalmente essiccate e polverizzate. Si ottiene una polvere fine dal colore verde intenso e dal gusto che ricorda quello degli spinaci, con una nota leggermente piccante.

Tutta la pianta risulta comunque essere commestibile e nei paesi in cui è originaria viene sfruttata nella sua interezza, per scopi alimentari e non: i semi, ad esempio, contengono fino al 50% di olio (molto ricco di acido oleico, come l’olio di oliva) che può essere usato anche come lubrificante, come combustibile per lampade e motori e per la produzione di cosmetici e saponi; le radici, dal sapore piccante simile al ravanello, contengono, rispetto alle foglie, sostanze nutrizionali (vitamine, minerali, aminoacidi, antiossidanti) che sembrano essere maggiormente biodisponibili; i fiori vengono spesso consumati nelle insalate; persino nei baccelli sono contenuti dei nutrienti.

La Moringa si rivela utile nel sostenere il processo digestivo, nel regolare l’appetito e nell’accelerare il metabolismo; è un valido supporto per il sistema immunitario e vanta proprietà antiossidanti e antinfiammatorie; migliora la circolazione sanguigna e controlla l’ipertensione; regolarizza i livelli ormonali e l’iperproduzione sebacea; tratta numerose problematiche cutanee; è utile in presenza di diabete e nei paesi sottosviluppati, grazie al suo eccellente apporto nutrizionale, rappresenta una delle primarie fonti alimentari, anche in gravidanza ed allattamento.

Rinomato è anche l’utilizzo della Moringa in ambito cosmetico, per purificare le pelli miste o acneiche, contro le macchie cutanee, per rivitalizzare la pelle secca, opaca o matura e persino per stimolare la crescita dei capelli.

È possibile acquistare la polvere di Moringa in erboristeria oppure on-line. Può essere aggiunta ai cibi, se si gradisce il gusto che ricorda quello degli spinaci, miscelata a succhi, centrifugati o estratti, oppure utilizzata per riempire delle capsule vuote e assunta come un vero e proprio integratore alimentare. In commercio si trovano anche capsule già pronte, da assumersi in genere due al giorno.

In Italia è più facile trovare integratori a base di polvere di foglie oppure olio di semi di Moringa, mentre in alcuni paesi stranieri, come in Germania, esistono prodotti che contengono contemporaneamente quattro diverse parti della pianta (foglie, radici, semi, baccelli).

Un ultimo accorgimento: per tutte le piante che arrivano dall’estero, e soprattutto da paesi poveri, è consigliabile l’acquisto solo se proveniente da filiere produttive che rispettino i principi del commercio equo-solidale, in cui le piante sono coltivate rispettando i lavoratori e l’ambiente, possibilmente secondo agricoltura biologica.

 

 

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