IL CERVELLO DEL CUORE

Siamo abituati a considerare il cervello come la centrale di comando del nostro corpo, l’organo che invia continuamente i propri ordini sotto forma di segnali neurali. La scienza, però, ha scoperto che anche nell’intestino e nel

cuore sono presenti cellule nervose dotate di attività autonoma.

L’approccio scientifico moderno tende a considerare il cuore semplicemente come una pompa capace di spingere il sangue, dimenticando come le saggezze più antiche di tutte le civiltà attribuissero a questo organo molte altre funzioni e lo considerassero fonte di saggezza, di pensiero, di emozioni e visione spirituale. Le ricerche scientifiche degli ultimi decenni, invece, hanno messo in luce degli aspetti sorprendenti, dimostrando come queste antiche associazioni siano ben più di semplici metafore.

La nuova branca della neurocardiologia ha, infatti, scoperto la presenza nel cuore di almeno 40 mila neuroni, detti neuriti sensori. Si tratta di una rete nervosa talmente sofisticata da meritarsi l’appellativo di “cervello del cuore”. Questi neuroni conferiscono al cuore la capacità di sentire in modo indipendente, di processare informazioni, di prendere decisioni e persino di ricordare e apprendere.

L’importanza di tali scoperte risiede nel fatto che i segnali che il cuore invia al cervello non solo sono numericamente addirittura superiori di quelli che viaggiano in direzione opposta ma sono anche in grado di influenzare i processi emozionali e le facoltà cognitive superiori come attenzione, percezione, memoria e risoluzione dei conflitti.

Ricerche scientifiche svolte negli ultimi 40 anni in California dall’HearthMath Institute hanno dimostrato che in situazioni di stress o quando viviamo emozioni negative il modello ritmico cardiaco è irregolare e disordinato e ciò ha come conseguenza l’invio al cervello di segnali neurali che inibiscono le funzioni cognitive superiori. Ciò limita le nostre possibilità di pensare in modo chiaro, di ricordare, di imparare, di ragionare e di prendere decisioni. Al contrario, gli stati emozionali positivi determinano un modello ritmico cardiaco ordinato e stabile che incoraggia e stimola le funzioni cognitive.

Da questi studi scientifici è emerso che il cuore a riposo non opera alla stregua di un metronomo, come precedentemente ritenuto, ma il ritmo di un cuore sano, anche in condizioni di riposo, è sorprendentemente irregolare. La variazione naturale del ritmo dei battiti cardiaci è chiamata Heart Rate Variability (HRV). Scienziati e medici considerano l’HRV un importante indicatore di salute, in quanto fotografa la nostra capacità di adattarci efficacemente allo stress. In presenza di emozioni negative, infatti, la forma d’onda dell’HRV si presenta come una serie di picchi irregolari e frastagliati, segno che i due rami simpatico e parasimpatico del Sistema Nervoso non sono sincronizzati. Al contrario, le emozioni positive creano un’onda sinusoidale e armoniosa, determinando un modello di ritmo cardiaco coerente, conseguenza della sincronizzazione dei rami simpatico e parasimpatico.

La coerenza cardiaca può essere definita come uno stato di funzionamento ottimale che si traduce con l’aumento dell’ordine e dell’armonia nei processi psicologici (mentali ed emotivi) e in quelli fisiologici (corporei). Essa consiste nello sperimentare sentimenti del cuore come amore, compassione e gratitudine. Quando siamo in coerenza le funzioni del sistema immunitario e di quello nervoso migliorano, aumenta la produzione dell’ormone DHEA e la pressione sanguigna si regolarizza. In questo stato, inoltre, è molto facile sperimentare momenti di grande lucidità mentale, possono arrivare intuizioni e idee creative, migliora la capacità di prendere decisioni e di valutare con inspiegabile chiarezza le problematiche della vita. La coerenza è, quindi, un momento di grande connessione con noi stessi, uno stato in cui il cervello del cuore e quella della mente si allineano, si prendono per mano e cominciano a dialogare. Un attimo in cui la saggezza del cuore ci parla e ci consiglia.

La coerenza può essere raggiunta utilizzando una tecnica sorprendentemente semplice.

Per prima cosa focalizzare l’attenzione nell’area del cuore immaginando che il respiro fluisca dentro e fuori dal cuore o dall’area del torace (ad esempio inspirare per 5 secondi, espirare per 5 secondi). A questo punto provare a sviluppare internamente un puro sentimento amorevole: un apprezzamento verso qualcuno o qualcosa, la sensazione che si prova per qualcuno che si ama, l’affetto per un animale domestico, la gratitudine, la bellezza per un luogo speciale, la perfezione della natura… Ecco raggiunto lo stato di coerenza cardiaca.

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