IPERICO, L’ERBA DI SAN GIOVANNI

Da più di 2000 anni la medicina naturale utilizza a scopi curativi una pianta medicinale chiamata iperico.

Conosciuta anche come Erba di San Giovanni, l’iperico annuncia il solstizio d’estate e il giorno di San Giovanni e con i suoi fiori dorati sembra incarnare e concentrare la luce solare. Un altro nome utilizzato è Scacciadiavoli, in riferimento all’antica tradizione di appendere mazzi di iperico allo scopo di allontanare gli spiriti maligni.

L’Hypericum perforatum è una pianta erbacea che cresce fino a circa 60 cm di altezza. Il suo nome scientifico deriva dal fatto che le foglie, osservate in controluce, mostrano numerosi punti semitrasparenti che le fanno sembrare perforate. Trattasi di ghiandole colme di olio essenziale. I suoi fiori sono gialli, a forma di stella, con numerosi stami. L’erba di San Giovanni è una pianta molto comune alle nostre latitudini: cresce allo stato selvatico in luoghi secchi e assolati.

 

La droga, cioè la parte della pianta contenente i principi attivi, è costituita da germogli, fiori e foglie. I costituenti chiave sono l’ipericina, la pseudoipericina e la proto-ipericina, tutti appartenenti al gruppo dei naftodiantroni e responsabili dell’effetto antidepressivo dell’estratto. Già Paracelso conosceva le sue proprietà curative per i disturbi psichiatrici ma nel corso della storia l’iperico è stato dimenticato, anche se nelle campagne si è sempre continuato a raccoglierne i

fiori, a immergerli nell’olio e a lasciarli macerare al sole. Si otteneva così un liquido rosso, ottimo sulla pelle contro ustioni, tagli, infiammazioni, dolori e crampi.

Gli studi farmacologici hanno però dimostrato che Paracelso non si sbagliava, spiegando che il meccanismo alla base dell’azione antidepressiva dipende dall’aumento del rilascio delle catecolamine, dall’inibizione della loro ricaptazione e dall’aumento del numero di recettori che possono interagire con queste molecole. Ricerche più recenti hanno inoltre rilevato nell’iperico la presenza di un altro principio attivo chiamato iperforina, una sostanza con proprietà antidepressive ancora più importanti rispetto alle ipericine.

In conclusione, l’iperico è una pianta che può essere utilizzata sia per via esterna, sotto forma di oleolito, per la sua azione antinfiammatoria, cicatrizzante e antisettica sia per via interna, in forma di estratti, per le sue proprietà antidepressive, ansiolitiche e sedative.

Attenzione, però, l’uso di questa pianta è sconsigliato in combinazione con farmaci antidepressivi, anticoagulanti e anticoncezionali. L’olio è potenzialmente fotosensibilizzante, quindi evitare l’applicazione prima di esporsi al sole o a lampade abbronzanti.

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