COLESTEROLO ALTO: MALATTIA O MENZOGNA?

Il colesterolo è un grasso fondamentale per la nostra salute che spesso viene considerato solo in virtù dei suoi livelli ematici i quali, se troppo alti, sono correlati ad un aumentato rischio cardiovascolare.

Non dimentichiamo, però, le sue numerosissime funzioni positive:

il colesterolo entra, ad esempio, nella composizione della membrana di ogni singola cellula del nostro corpo e negli ormoni steroidei; partecipa alla sintesi di vitamina D e al processo digestivo dei grassi attraverso i sali biliari; contribuisce alla formazione della guaina mielinica delle fibre nervose … Insomma, senza di lui la nostra vita non sarebbe possibile.

Eppure negli ultimi anni attorno al colesterolo è stata costruita una nube di paure: alti livelli formano le placche aterosclerotiche, le placche ostruiscono le arterie e causano malattie coronariche.

In realtà già dal 1976 gli studi scientifici hanno cominciato a gettare sull’ipercolesterolemia tutta un’altra luce. Osservando come, durante un’infezione o un’infiammazione acuta, colesterolo (LDL e HDL) e trigliceridi tendono ad aumentare, è stata formulata la teoria della risposta alla lesione. Sembra, infatti, che il corpo produca questa molecola (HDL) come agente antinfiammatorio che viene utilizzato proprio come un pompiere inviato per spegnere gli incendi. Allora di chi è la colpa? Del fuoco che divampa (infiammazioni croniche) oppure del pompiere che cerca di gettare acqua (colesterolo)?

Molto interessante a proposito è il libro “Colesterolo: menzogne e propaganda”, scritto dal cardiologo francese Michel de Lorgeril. Gli studi più recenti (British Medical Journal) mostrano come l’aumento del colesterolo buono e l’abbassamento di quello cattivo non proteggano dalle malattie cardiovascolari e che alti livelli avrebbero addirittura un effetto protettivo contro diverse malattie tra cui il cancro.

Perché allora ci si ostina a dichiarare guerra al colesterolo senza indagare le cause di un suo innalzamento? Forse la risposta sta nei numeri. Se inizialmente i livelli ematici di colesterolo oltre i quali veniva prescritta la terapia ipocolesterolemizzante si aggiravano attorno ai 300 mg/dL, oggi il valore è pari a 200 mg/dL. Questo significa che progressivamente non solo il numero di “malati” è aumentato esponenzialmente, ma anche il numero di acquirenti del farmaco d’elezione, le statine. Inquietante è scoprire che otto dei nove esperti che, studi alla mano, hanno proposto l’abbassamento della soglia del colesterolo, erano consulenti pagati dalle aziende produttrici di statine. A questo punto non stupisce il fatto che le statine siano tra i farmaci più venduti al mondo.

Meditate, gente. Meditate!

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