GLI ADDITIVI ALIMENTARI

I prodotti confezionati che troviamo normalmente al supermercato sono ricchi di sostanze chiamate additivi alimentari. La legge li definisce come sostanze prive di potere nutritivo, che vengono aggiunte ai cibi per

conservarne nel tempo le proprietà chimiche e fisiche, oltre che per conferire caratteristiche specifiche che riguardano sapore, aspetto e consistenza. Numerosi studi scientifici, purtroppo, evidenziano la pericolosità di molti di questi additivi, sottolineando come una dieta ricca di tali sostanze, soprattutto tra i più giovani, sia causa di disturbi fisici quali obesità, diabete, cefalea, depressione e irritabilità. È bene, quindi, sforzarsi di leggere sempre la lista degli ingredienti, anche solo per abituarsi lentamente a riconoscere i più pericolosi.

La normativa europea prevede che gli additivi siano elencati nell’etichetta facendo riferimento sia alla categoria generica di appartenenza che alla sostanza chimica specifica, indicata con la lettera E (Europa) seguita da un codice numerico. Esistono infatti diverse famiglie di additivi:

 

  • I coloranti, dall’E100 all’E180: generalmente la loro presenza nei prodotti alimentari risponde esclusivamente ad esigenze di marketing. I colori brillanti rendono il cibo più appetibile, invogliando il consumatore all’acquisto.
  • I conservanti, dall’E200 all’E297: impediscono la contaminazione microbica del cibo. Attenzione ai famigerati parabeni (E214, E216, E218), additivi derivati dall’acido benzoico e collegati all’insorgenza di asma, allergie, orticaria, iperattività, insonnia. Pericolosi anche i nitriti (E249 e E250): quello di sodio, in particolare, si trasformerebbe in nitrosammina nello stomaco, portando nel tempo seri effetti collaterali.
  • Gli antiossidanti, dall’E300 all’E337: proteggono la fase grassa dall’ossidazione. Si consiglia di evitare l’idrossianisolo butilato e l’idrossitoluene butilato (E320, E321).
  • Gli acidificanti, dall’E338 all’E380, conferiscono acidità al prodotto.
  • Gli addensanti, dall’E400 all’E418.
  • Gli emulsionanti, spesso di derivazione sintetica e petrolifera oppure, se di origine naturale, ottenuti da piante transgeniche.
  • Gli esaltatori di sapidità, tra cui il famigerato glutammato monosodico (E621), un additivo sintetico neurotossico molto presente nei dadi, negli snack salati e nei piatti pronti.
  • Gli edulcoranti: i più pericolosi sono l’acesulfame-K (E950) e l’aspartame (E951). Il primo, di origine sintetica, è circa 200 volte più dolce dello zucchero e potenzialmente cancerogeno; il secondo, impiegato abbondantemente in prodotti alimentari e medicinali, è una sostanza neurotossica assolutamente da evitare.

 

La lista è molto lunga e riguarda additivi non solo ad uso alimentare ma anche cosmetico: molte sostanze, infatti, trovano impiego nei due settori, anche se spesso indicate con sigle diverse. Questo significa che l’intossicazione a cui siamo sottoposti avviene su più piani contemporaneamente.

 

Impariamo a leggere le etichette e a diventare più consapevoli di ciò che mettiamo in bocca o sulla pelle!

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