CATTIVA CIRCOLAZIONE? PROVA LA NATURA!

I problemi legati ad una cattiva circolazione sono molto comuni. Quando coinvolgono gli arti inferiori si manifestano sintomi quali gonfiore, piedi freddi, comparsa di capillari, sensazione di dolore e pesantezza alle gambe, crampi notturni. Si utilizza l’espressione

insufficienza venosa per indicare l’ostruzione delle vene degli arti inferiori. Sebbene tali sintomi peggiorino in estate con il caldo, il problema persiste per tutto l’anno.

La natura ci mette a disposizione molte piante officinali adatte a trattare questi disturbi.

Gli estratti delle foglie di Centella asiatica sono utilizzati fin dall’antichità nella medicina Ayurvedica per migliorare la circolazione venosa ed il tono del tessuto connettivo. Oltre a presentare proprietà antiossidanti, i suoi principi attivi, tra cui l’asiaticoside, migliorano i sintomi delle vene varicose, in particolare l’edema e la pesantezza, prevengono le emorroidi, favoriscono la cicatrizzazione delle ferite e riducono la cellulite.

L’amamelide (Hamamelis virginiana) è un arbusto le cui foglie e la cui corteccia sono molto ricche di tannini. Gli indigeni americani usavano questa pianta per trattare disordini vascolari come emorroidi, edemi, vene varicose e flebiti. L’amamelide viene inoltre considerata antiinfiammatoria e astringente.

L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) è un albero i cui semi sono stati a lungo utilizzati nella medicina tradizionale. Le saponine in essi contenuti, in particolare l’escina, sono vasoprotettrici e sono adatte nel trattamento di crampi muscolari notturni al polpaccio, dolore e sensazione di pesantezza agli arti inferiori, prurito e gonfiore alle gambe, vene varicose, edemi, emorroidi.

Le foglie di Ginkgo biloba, contenendo bioflavonoidi e procianidine, sono anche molto utili a livello del microcircolo, anche se la loro specificità concerne la circolazione cerebrale, tanto da essere state testate con successo in presenza di demenza senile.

Il cipresso (Cupressus sempervirens) è un albero sempreverde molto utilizzato nella farmacopea antica per stimolare la circolazione, per tutte le problematiche venose, emorroidi, vene varicose, gambe pesanti, couperose, cellulite.

Le bacche di mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) sono state tradizionalmente usate, oltre che come alimenti, anche per il trattamento di forme diarroiche, infiammazioni gastrointestinali ed emorroidi. Oggi si riconoscono a questo arbusto proprietà vasoprotettive, antiedematogene, antiossidanti, antiinfiammatorie e astringenti. Le antocianine hanno inoltre dimostrato in vitro una particolare affinità per l’epitelio pigmentato della retina: stimolando la rigenerazione della rodopsina il mirtillo accelera l’adattamento dell’occhio al buio e migliora la visione notturna.

Come sempre il mondo vegetale offre con generosità una soluzione a tutte le problematiche!

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