JUNK-FOOD: IL CIBO “SPAZZATURA”

L’alimentazione attuale si basa su alimenti i quali, invece di nutrire, impoveriscono e danneggiano il nostro organismo.

I nemici più pericolosi si chiamano farine raffinate, zucchero bianco, sale

raffinato, oli spremuti a caldo e stimolanti.

 

FARINE RAFFINATE

In Italia dal 1880 circa iniziarono ad essere attivi per la macinazione dei cereali i mulini a cilindri d’acciaio rotanti che permettevano, contrariamente ai mulini con macine tradizionali a pietra, un’agevole

separazione dei diversi componenti del chicco. Da quel momento in poi divenne più facile ed economicamente conveniente la produzione e la commercializzazione di farine bianche, che in tempi antichi erano molto costose.

Oggi le nostre farine bianche, diventate negli anni simbolo di ricchezza rispetto al pane nero integrale destinato ai poveri, sono prodotte attraverso un processo che prende il nome di raffinazione. La raffinazione elimina dal chicco del cereale la fibra (protettrice dell’intestino) e il germe, ricco di oli, vitamine, enzimi e sali minerali, trasformandolo da alimento vitale a cibo morto e tossico. La farina bianca, infatti, provoca un rapido aumento della glicemia, favorendo lo sviluppo di malattie quali il diabete, l’obesità e la crescita tumorale.

Essendo la nostra alimentazione odierna costituita per un terzo da pasta e farine (pane, grissini, focacce, pizze, cracker, toast, fette biscottate, riso, brioche), è facile immaginare la grave carenza nutrizionale a cui siamo quotidianamente sottoposti.

Per evitare queste sgradevoli conseguenze la soluzione è inaspettatamente semplice: mangiare cereali integrali!

 

ZUCCHERO BIANCO

 Dai tempi di Napoleone si è cominciato in Europa ad estrarre lo zucchero dalla barbabietola attraverso un processo di raffinazione e sbiancamento che provoca la perdita di vitamine e minerali e porta all’ottenimento di una polverina bianca dolce carica di ammoniaca, calce, resine e acidi.

Lo zucchero bianco non solo non apporta elementi nutritivi all’organismo ma, allo stesso tempo, li sottrae. Per la sua digestione, assimilazione ed utilizzazione sono infatti indispensabili vitamine, enzimi e sali minerali: questo è particolarmente vero per il calcio e ciò determina una marcata tendenza alla decalcificazione e all’indebolimento di ossa e denti. A livello intestinale esso provoca inoltre processi fermentativi e alterazione della flora batterica mentre sul sistema nervoso determina euforia con successivo abbattimento, tipico della dipendenza da droghe.

 

SALE MARINO RAFFINATO

Il sale da cucina che utilizziamo normalmente per insaporire i cibi non è solo, come dovrebbe essere, il risultato dell’evaporazione dell’acqua di mare ma è un prodotto ottenuto dopo successivi e ripetuti lavaggi per allontanare quegli elementi come minerali e metalli ritenuti, a torto, inquinanti il sale stesso.

È risaputo che nell’acqua di mare sono presenti numerosissimi elementi chimici, alcuni presenti in quantità infinitesimale. L’oligoterapia è quella scienza che studia gli effetti biologici degli oligoelementi, cioè di quei minerali presenti in tracce nelle sostanze naturali. Il sale marino non raffinato, conosciuto anche come sale marino integrale, costituisce una miniera straordinaria e perfettamente bilanciata di oligoelementi.

 

OLI

Attorno agli anni ’40 del secolo scorso si è verificato un importante cambiamento nella tecnica di estrazione. Se prima l’unica possibilità era l’estrazione a freddo (a temperature inferiori ai 45°C), con la scoperta della spremitura a caldo (160-200°C) o con l’esano, il rendimento risultava pressoché doppio. Il problema, però, è che in questo modo si verifica l’inattivazione della vitamina F e degli acidi grassi polinsaturi, quelli che l’uomo non riesce a sintetizzare autonomamente.

Le margarine non sono meglio: prodotte con olio di palma, scaldate in presenza di nichel e idrogeno, si alza il punto di fusione e si ottiene un prodotto solido alla temperatura di 20°C. Successivamente subiscono un processo di idrogenazione e l’aggiunta di sostanze chimiche per rendere odore e colore più gradevoli. Sono assolutamente da evitare le margarine e tutti quei prodotti da forno contenenti grassi idrogenati.

 

STIMOLANTI

Appartengono a questa categoria il caffè, il tè, il cioccolato e il tabacco, sostanze accomunate dalla presenza di alcaloidi tossici, chiamati chimicamente xantine: caffeina, teina e teobromina.

La caffeina – ma lo stesso discorso, anche se più lieve, vale per la teina – è un eccitante psichico e cardiovascolare che a lungo andare può portare a disturbi circolatori e gastrointestinali. Interferisce con il naturale ritmo sonno – veglia e tende a creare dipendenza.

Il caffè e le bevande contenenti caffeina, ad esempio la Coca Cola, aumentano inoltre la perdita di calcio dalle ossa e sono sconsigliate in presenza di osteoporosi. Gli studi più recenti dimostrano poi che i forti consumatori di caffè presentano carenze di magnesio e acido folico (vitamina B9). Evitare di sostituire il caffè con quello decaffeinato, nel quale l’estrazione della caffeina avviene con solventi chimici derivati dal petrolio.

Il cioccolato contiene feniletilamina, un’anfetamina prodotta anche dal nostro cervello che stimola il sistema nervoso producendo sovreccitazione prima e stanchezza poi. Quando siamo innamorati il corpo fisiologicamente aumenta la produzione di feniletilamina determinando euforia ma anche perdita dell’appetito e insonnia.

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